Risolto l'enigma di marzo!
Il vincitore dell’enigma di marzo è Giorgio Maria Venturini! Congratulazioni! Sono state fornite altre soluzioni, ma nessuna corretta o completa.
Voglio però spendere due parole anche sulle soluzioni errate.
Questo problema nasce in realtà da uno scambio epistolare tra due grandi matematici del '600: Blaise Pascal e Pierre De Fermat ed è da molti riconosciuto come l'origine della teoria della probabilità. La cosa bella, è che tutte le risposte errate che sono state fornite al nostro problema, sono state in realtà risposte che in passato sono state proposte per la soluzione del problema originale, a conferma della difficoltà della questione, e della validità dei ragionamenti che i nostri ragazzi hanno comunque seguito.
Quindi complimenti a tutti e grazie per aver partecipato!
Riportiamo di seguito la soluzione di Giorgio, che come sempre è anche chiara ed elegante.
- Se Athos e Porthos stanno 2-1, per arrivare a 3 vittorie (e vincere le 24 monete) ad Athos ne manca 1, a Porthos ne mancano 2.
Per avere un vincitore, dunque, sono necessarie 2 partite al massimo.
Per 2 partite, questi sono i possibili risultati ( T=testa; C=croce ):
1) T T
2) T C
3) C T
4) C C
Athos ha bisogno di almeno 1 T per vincere, mentre per Porthos sono necessarie 2 C. Su 4 possibilità, quindi, Athos ne ha 3 favorevoli ( TT; TC; CT ) mentre Porthos solo 1 ( CC ).
In questo modo, allora, si dividono le 24 monete dandone 3/4 ad Athos e 1/4 a Porthos: 18 monete al primo, 6 al secondo.
- Se Athos e Porthos stavano 2-0, invece, per arrivare a 3 vittorie ad Athos ne mancava 1, a Porthos ne mancavano 3.
Per avere un vincitore, così, erano necessarie 3 partite al massimo.
Per 3 partite, questi i possibili risultati che potevano uscire:
1) T T T
2) T T C
3) T C T
4) T C C
5) C T T
6) C T C
7) C C T
8) C C C
Visto che per Porthos sono necessarie 3 C per vincere, egli ha solo 1 possibilità favorevole su 8.
Analogamente a quanto detto nel caso sopra, i due si dividono le monete dandone 7/8 ad Athos e 1/8 a Porthos: 21 monete al primo, 3 al secondo.
(Prof. Giampiero Macari)