Vite. Storie di felicità

“Tutto si allena, anche il sorriso”.
“Tra stimolo e risposta esiste uno spazio. In quello spazio c'è la tua libertà”.
“Darsi, prendersi il tempo per essere felici. Attraverso progetti di felicità condivisa, regalare il tempo, fare felice qualcuno”.
“Che cosa o chi rende felici? Sono le persone con le quali condividiamo la vita.

Cercare persone speciali, ed essere persone speciali.
Non è il successo che porta la felicità, è la felicità che ti fa avere successo!”
“Voi ditelo agli altri: ce la puoi fare! Bisogna collaborare in coppia, insegnarsi le cose.”
“Molti non realizzano i loro sogni non perché non hanno tempo, ma perché non hanno sogni!”
“La cosa più difficile per me da papà è il fatto che, essendo cieco, non posso vedere mia figlia. Cerco di toccare il suo sorriso. Se volete essere felici dovete sceglierlo. Se ci riesco io, che vivo al buio, perché non potete riuscirci voi, che ogni giorno vedete la luce del sole?...E se non sapete da dove iniziare, partite da qui: rendete felici gli altri.”

Venerdì 28 marzo le classi 4As e 5Fs, accompagnate dalle docenti Francesca Garoia, Marinella Casadei e Valentina Brocculi, si sono recate al Carisport per partecipare all’evento “Vite. Storie di felicità” organizzato dalla Fondazione della Felicità.
“Regaliamo formazione agli studenti e alle studentesse per allenarli ad avere una vita migliore, portando il nostro format in tutta Italia nei Palazzetti dello Sport. Offriamo agli studenti un percorso formativo, che comincia con un evento educativo dedicato al potenziamento delle loro soft skills, attraverso una selezione di mentor che raccontano la propria esperienza per essere d’ispirazione ai ragazzi che sono in platea”.
Questa la presentazione della Fondazione della Felicità, che si pone come obiettivo il mostrare che la felicità è non solo possibile, ma a portata di mano in qualsiasi condizione una persona si trovi. “Sogniamo che ci sia felicità e diritto alla felicità”. Se l’ansia e il suicidio sono sempre più diffusi in questa fascia d’età, è anche vero che la spinta ideale e la motivazione forte non sono venute meno nei giovani. Allora, incontrare persone che hanno scelto la felicità e si sono impegnate in realizzare qualcosa di bello non solo per sé, ma anche per gli altri, porta a scoprire che ci si può allenare ad essere felici, che la felicità si può scegliere.
M. Casadei

Hanno presentato la loro esperienza: 

  • Walter Rolfo, Presidente della Fondazione della Felicità ETS

  • Fabio Zaffagnini, Rockin1000

  • Simona Aguzzoni, Forum Young System e Camp

  • Emanuela Morello, Mental coach

  • Oasi Gregorina a Castrocaro

  • Sebastiano Gravina, "videociecato", marito e padre

 

Alcuni ragazzi e ragazze hanno raccontato ciò che hanno tratto da questa esperienza, che ha suscitato echi profondi. Diamo spazio alle loro parole!



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“Oggi, partecipando a Felicità in Tour, ho avuto la possibilità di riflettere su quanto sia fondamentale dedicare spazio a noi stessi, alla nostra felicità e ai nostri sogni.

Spesso ci lasciamo travolgere dalla routine e dagli impegni ma oggi, attraverso la testimonianza di persone che nonostante le difficoltà sono riuscite a raggiungere i loro obiettivi, ho capito quanto sia importante non rimandare ma investire ogni giorno nei nostri desideri. È questa d’altronde la vera sfida per raggiungere la felicità”.

Chiara Di Fonzo, 5Fs

“La cosa che mi ha colpita di più durante lo spettacolo è stata la distribuzione del tempo che tutti noi abbiamo nella nostra vita. Interessante è stato capire che il tempo scorre veloce, forse quasi troppo. L’accumulo di certe azioni che nella vita quotidiana possono considerarsi rapide, in realtà ci sottraggono tantissimo tempo. Ho percepito una grande presa di consapevolezza solo guardando le facce stupite dei miei compagni. La felicità è un elemento fondamentale che deve essere sempre presente nella nostra vita. Dobbiamo dare priorità alle cose che ci rendono felici”.

Chiara Comandini, 5Fs

“All’incontro, mi ha colpito e fatto riflettere la vita di un ragazzo cieco, che ha scelto di superare se stesso e i limiti che la vita gli ha posto, arrivando alla Nazionale di calcio cieco italiana. Il fatto che lui abbia realizzato la sua felicità, realizzando una famiglia, l’ho trovato di grande ispirazione. Questo perché in fondo tutti la cerchiamo, la felicità, ma pochi di noi la realizzano davvero, come ha fatto lui. Nel discorso, mi ha toccato soprattutto la frase: L’unica cosa che mi dispiace, come padre, è di non poter vedere mia figlia”.

Sofia Toni, 5Fs

“La felicità, come emerso durante il progetto, non è un traguardo da raggiungere, ma un percorso fatto di piccoli momenti di benessere e gratitudine. Non dipende solo da ciò che possediamo, ma soprattutto dalle relazioni, dalle esperienze e dalla capacità di apprezzare il presente e la nostra condizione e ciò che ci circonda. È uno stato d’animo che possiamo coltivare attraverso la consapevolezza, la condivisione e l’accettazione di noi stessi”. 

Lucia Campacci, 5Fs

Un incontro molto originale: mi aspettavo fosse la tipica conferenza con ospiti che parlavano ininterrottamente senza coinvolgere i ragazzi o stimolarli. Sorprendentemente è stato molto interessante e coinvolgente, mi sono divertita ma allo stesso tempo ascoltando le testimonianze dei ragazzi ho riflettuto su cosa sia per me la felicità. Mi ha molto colpita l’incontro con il ragazzo cieco, che è riuscito a realizzare i suoi sogni nonostante la sua disabilità, scegliendo di essere felice e di vivere al massimo la sua vita oltrepassando i propri limiti.  Mi ha fatto molto riflettere sull’importanza dei sogni e dei piccoli obiettivi da raggiungere che di certo influiscono sul sentirsi realizzati e felici.

Mi auguro che dopo questo incontro io possa realizzare i miei sogni, ma soprattutto continuare a sognare.

Ho vissuto un’esperienza nuova e illuminante. La prima cosa che mi ha colpita è stato il Carisport, pieno di ragazzi come noi e con una bella atmosfera regalata anche dalle luci colorate. Mi è piaciuto come avessero incluso persone di ogni tipo, ed è stato stimolante ascoltare queste persone raccontare di sogni o lavori che hanno realizzato. Mi ha colpito molto il ragazzo che per chiamare l’attenzione di una banda rock ha riunito un gruppo di mille musicisti. Mi sono sentita speranzosa riguardo al mio futuro. Il ragazzo non vedente, invece, mi ha fatto sorridere e mi sono sentita grata per persone come lui e grata per ciò che ho, ciò che sono e ciò che posso realizzare. I trucchi di magia hanno aggiunto una nota ironica e divertente all’incontro. Tutto il pubblico è sempre stato attento, e un motivo c’è. Sono uscito dall’incontro che mi risuonavano in testa parole come: “possibilità, determinazione, tenacia, gratitudine, sogni”.

Di questo incontro mi ha colpito soprattutto l’idea di felicità come frutto di scelte personali, indipendentemente dagli eventi che accadono nella vita di ciascuno. Infatti la felicità si può costruire giorno dopo giorno, ponendosi degli obiettivi e cercando di raggiungerli con determinazione. Durante l’incontro è stato ricordato come difficilmente si possa trovare la felicità senza interrogarsi su cosa essa significhi per ogni individuo. Spesso si rischia di dimenticare i propri sogni o accantonarli perché ritenuti irraggiungibili; in realtà, come è stato sottolineato durante l’incontro, è necessario avere il coraggio e la determinazione di provare a realizzarli. Questo incontro mi è servito a capire come si possa scegliere di essere felice, nonostante le difficoltà e le sfide della vita.

Classe 4As

 

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